L.A.M.I.C.A.

Libera Associazione dei Medici Italiani del Calcio

Giorgio Rizzi
Pubblicato su "Il Medico sportivo" n. 2 - 2002 (7)



Ormai non lo ferma piu’ nessuno.
Il centravanti e’ una macchina da guerra, una massa di muscoli scolpiti e di tecnica che avanza come una furia; nessun ostacolo tra lui e la porta.
Il portiere lo guarda gelido calcolatore, come sempre gelido e calcolatore e’ chiunque faccia un lavoro solitario, estremo, al cui errore non c’e’ rimedio.
Tra un attimo affidera’ ad un guizzo ed alla certezza delle sue mani la propria apoteosi, oppure sara’ a terra, battuto, con il viso nel fango.
Invece no: uno spintone, un sgambetto, un contatto di troppo e la massa possente del goleador si trasforma in una valanga di muscoli, dolore e rabbia che cade, rotola e pare non fermarsi piu’.
Il delirio della folla si trasforma in un boato di sdegno su una curva, di sadica gioia sulla curva opposta.
Non si rialza il campione; forse e’ davvero stato toccato duro, forse sta solo usando un po’ del suo mestiere per riprendere fiato, invocare il rigore o chissa’ cosa, ma intanto non si rialza.
Arrivano in due dalla panchina, corrono a perdifiato, si accovacciano al capezzale dell’eroe ferito o presunto tale.
Un secco no all’arbitro che con gesti plateali indica che ci vuole la barella, che bisogna portarlo fuori, che la partita deve riprendere.
Sta calmo, arbitro, te lo rimettiamo in sesto in un lampo! Passa un attimo, infatti e il numero nove e’ di nuovo in piedi, zoppica vistosamente, dieci secondi dopo corre come una lepre.
Neppure gli imbonitori del secolo scorso, che vendevano pozioni magiche in spettacoli itineranti, sapevano proporre rimedi tanto miracolosi.
Scrosciano applausi, questa volta da entrambi i lati dello stadio; i due ritornano tranquilli alla panchina.
Show must go on.
E’ questo l’aspetto piu’ noto, piu’ circense e forse meno nobile dell’attivita’ dei Medici del Calcio, ma e’ l’aspetto che si vede, quello che fa audience, spesso l’unico che la gente conosce.
La Libera Associazione dei Medici Italiani del Calcio (L.A.M.I.CA.) accoglie tra i propri iscritti tutti quei professionisti della medicina che hanno fatto dello sport la propria vita e che, lontani dal clamore degli stadi per sei giorni su sette, si occupano di mantenere perfettamente a punto quelle macchine, insieme potenti e fragili, che compongono una squadra di calcio.
Sono l’equivalente dei meccanici della Formula Uno, ai quali vengono affidati gioielli che costano cifre a sei zeri, affinche’ nei novanta minuti della partita possano dare il massimo, senza rompersi, senza rallentare, senza fermarsi.
Costituita nel 1976 a Roma, da Medici che esercitavano l’attivita’ di Medico Sociale presso squadre di calcio di societa’ di serie A e B, la Libera Associazione dei Medici Italiani del Calcio ha successivamente accolto in seguito, con la riforma statutaria, anche i Medici delle squadre di serie C/1 e C/2, nonche’ i Medici Federali ed i vari Consulenti specialisti che operano nel mondo del calcio.
Lo scopo dell’Associazione e’ la piena valorizzazione della figura e dell’opera del Medico Sociale, mediante iniziative volte a migliorarne la preparazione e l’aggiornamento professionale, nonche’ a tutelarne l’attivita’ nell’ambito della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
L.A.M.I.CA. svolge la propria attivita’ con grande livello di capillarizzazione, grazie alla figura del Delegato regionale che ha il compito di collegamento tra i Soci appartenenti alla regione e la Segreteria nazionale per mezzo di un coordinatore facente parte del Consiglio Direttivo.
La figura del Delegato Regionale, ha carattere di assoluta volontarieta’ ed e’ demandata ad un socio Socio che si sia reso disponibile.
Importante l’interscambio di relazioni e di rapporti di reciproca amicizia e collaborazione che viene mantenuto dal Consiglio Direttivo con altre Associazioni di categoria di operatori sportivi del calcio (calciatori, allenatori ecc.) nonche’ il ruolo, decisamente piu’ istituzionale, che lo stesso Consiglio Direttivo svolge al fine di curare la rappresentativita’ dell’Associazione presso gli Organi Federali Centrali e di Settore della F.I.G.C. con la F.M.S.I. e con altre Confederazioni (C.D.S.,A.SI.S.ME.S., ecc.)
Sotto la vigile presidenza del Dr. Enrico Castellacci, la Libera Associazione dei Medici Italiani del Calcio e’ stata in questi ultimi tempi in prima linea nella lotta contro il doping, a volte come parte attiva, a volte impegnata nella difesa di propri associati, a torto o a ragione accusati di essere artefici del fenomeno.
“Noi medici”, dice il presidente Castellacci, “siamo da sempre in prima linea nella lotta al doping. Negli ultimi anni e’ stato fatto molto nel campo della prevenzione e della consapevolezza, in particolare grazie al Codice di Comportamento che ha coinvolto tutte le componenti del mondo calcistico: calciatori, medici, allenatori e preparatori atletici.
Adesso si tratta di aggiornare i mezzi per proseguire la battaglia. Invocando maggiore repressione e severita’ ci muoviamo in questa direzione; la svolta e’ evidente ed il nervosismo di un anno fa ha ceduto il posto a un’atmosfera ben piu’ distesa.
“I Medici del Calcio”, continua Castellacci, “sono tuttavia convinti che la lotta al doping debba essere concepita anche come tutela della salute degli sportivi e quindi estesa, con decisione, al di fuori delle gare”. 
Di vitale importanza, secondo L.A.M.I.CA. e’ considerare il Medico Sociale come una figura centrale e fare in modo che il processo condotto nei confronti di Medici di squadra coinvolti in casi di doping, non si trasformi in un processo morale ai Medici del calcio.
Soprattutto e’ indispensabile che la lotta al doping sia condotta con l'aiuto dei Medici e non con la loro esclusione; ogni professionalita’ coinvolta deve impegnarsi nel proprio campo di competenze, in uno spirito di collaborazione e di non ingerenza con gli altri Enti o le altre forze coinvolte.